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TAC (IDR): sigla per tasso alcalino completo; misura l'alcalinità delle acque naturali e si ottiene facendo reagire l'acqua con acido cloridrico fino alla neutralità.

tachicardia (MED) (dal greco takýs = veloce e kardía = cuore): accelerazione del battito cardiaco.

tàcol (plurale: tàcoi) (BIO) (termine dialettale, Lombardia): gracchio.

taculòn (GEOG) (termine dialettale, Lombardia): abisso, in quanto luogo delle tàcole, cioè dei gracchi.

taffoni (GEOL): termine corso che designa una erosione parietale in forma di alveolo, dovuta all'azione del vento che disgrega le particelle della roccia. È una forma tipica dell'arenaria e dei graniti, ma può presentarsi anche su calcari e dolomie, specialmente nei climi aridi.

tafonomia (T.ST) (dal greco táphos = tomba, nómos = norma): disciplina che studia le alterazioni dopo morte degli organismi viventi. In archeologia per estensione, e impropriamente, indica tutte le modificazioni di utensili e dei siti dopo l'abbandono da parte dell'uomo.

Tagliente* (ARC.P): riparo in comune di Grezzana (Verona, Veneto). Il deposito preistorico, di recente scoperta, conserva importanti testimonianze del Musteriano e dell'Epigravettiano (sepoltura, strutture di abitato e esempi di arte mobiliare tra cui ciottoli incisi).

taglio (GEOL): azione che tende a muovere in senso opposto e parallelo le parti di un corpo roccioso cui sono applicate tensioni tangenziali.

talweg o thalweg (GEOG) (termine tedesco, letteralmente "il percorso della valle"): designa praticamente il letto di un corso d'acqua o l'asse longitudinale di una valle secca.

tamba (GEOG) (termine dialettale, Lombardia): grotta in generale; sinonimo: tampa.

tampone: 1) - (CH): reagente chimico che serve a mantenere il pH costante. 2) - (T.ES): attrezzo percussore per piantare nella roccia i chiodi spit (tasselli) autoperforanti. È detto anche piantaspit.

tana (GEOG) (termine dialettale, Italia settentrionale e centrale): grotta in generale, di solito con ingresso orizzontale; talvolta t. di animali; sinonimi: tan, tanaza, tanella, tandi, tanòn, tène.

tardiglaciale (CL): periodo situato fra la fase terminale dell'ultima glaciazione e l'inizio dell'Olocene; fra 18.000 e 10.000 anni fa.

Tardigradi (lat. Tardigrada) (BIO) (dal latino tărdus = lento, grădi = camminare): phylum affine agli Artropodi, comprendente organismi di piccole dimensioni (di norma inferiori al mm), con corpo provvisto di quattro paia di arti provvisti di unghie. Colonizzano tutti i tipi di ambienti e sono caratterizzati dalla capacità di affrontare, mediante una completa disidratazione, lunghissimi periodi di diapausa. Poche specie interstiziali, conosciute di corsi d'acqua e laghi sotterranei, sono considerate realmente stigobie.

tasca (GEOL): concentrazione di minerali o di fossili in masse con dimensioni decimetriche o metriche.

tasselli, chiodi a presso-espansione (T.ES): chiodi utilizzati per realizzare ancoraggi; in speleologia sono essenzialmente usati due tipi di t.: gli autoperforanti ad espansione (Spit Roc MF8) e i non autoperforanti che richiedono l'uso del trapano (Spit Fix M8 o simili); ad entrambi i tipi si fissa una placchetta nella quale può essere inserito un moschettone.

tasso (BIO): Mammifero carnivoro della famiglia dei Mustelidi, con zampe atte allo scavo nella terra. Spesso scava profonde gallerie in grotta anche a una certa distanza dall'ingresso sovvertendo così spesso depositi di interesse archeologico. Un toponimo diffuso in speleologia, per grotte con piccolo ingresso, è quello di buco o tana del t. o tasùn (Piemonte).

tassonomia (BIO) (dal greco táxis = ordine e nómos = norma): metodo di classificazione degli organismi viventi in base a criteri di diversa natura, elaborati e studiati dalla sistematica.

tassonomico (BIO): aggettivo riferito alla tassonomia.

tassùn (GEOG) (termine dialettale, Lombardia): dolina; letteralmente "tazza"; sinonimo: tassunara.

tasùn (BIO) (termine dialettale, Piemonte): tasso.

tattaruledda Ħe gruttas (BIO): (termine dialettale, Sardegna): g eotritone.

tavaran (GEOG) (termine dialettale, Veneto): grotta.

taveddu (GEOG) (termine dialettale, Sardegna, Gallura): buco, quindi grotta; sinonimi: tavòni, tavunadu, tavuneddu.

tavola d'acqua (IDR): espressione usata talvolta come traduzione dell'inglese water table; è più corretto dire livello freatico.

tavolato (GEOG): porzione della superficie terrestre pianeggiante ma sopraelevata rispetto ai terreni circostanti; il termine si usa soprattutto per le superfici laviche, ma talvolta anche per quelle calcaree.

tavoletta (T.ST): carta in scala 1:25.000 edita dall'IGM; il territorio rappresentato da ogni tavoletta è di circa 100 km2.

tavolette, metodo delle- (T.ST): metodo per misurare la corrosione superficiale ambientale; consiste nel misurare la perdita di peso di t. di roccia che si lasciano per alcuni anni sulla località in istudio.

taxon (plurale taxa) (BIO) (dal greco táxis = ordinamento): con questo termine si indicano le suddivisioni sistematiche, provviste di nome scientifico, dei diversi ranghi delle classificazioni animali e vegetali (es. famiglia, genere, ecc.), anche se il termine è nato originariamente per indicare le suddivisioni a livello di specie. Sinonimo: categoria tassonomica, entità sistematica di qualsiasi livello; vedi anche tassonomia.

tecc (GEOG) (termine dialettale, Lombardia): riparo sotto roccia.

tecchia (GEOG) (termine dialettale, Toscana; dal latino tègere = coprire.): riparo sotto roccia. Talvolta viene usato col significato di balza, parete rocciosa.

Tegenaria (BIO): genere di Aracnidi Araneae della famiglia Agelenidi, a cui appartengono specie di ragni subtroglofili frequenti negli ingressi delle grotte europee, dove tessono le loro tele a drappo corredate di un tunnel di seta da cui escono per ghermire le prede.

tegör (GEOG) (termine dialettale, Lombardia, Bergamo): tugurio, piccola cavità.

tegumento (BIO): tessuto superficiale stratificato che riveste il corpo degli organismi viventi con funzione di protezione meccanica, di dispersione del calore interno eccessivo (negli animali a sangue caldo), di scambio con l'ambiente esterno (respirazione cutanea degli Anfibi), di sensibilità tattile per la presenza di organuli sensibili alla pressione e al calore e, nei Vertebrati superiori, con funzione anche di secrezione. Nei Vertebrati il t. è provvisto di cheratina; negli Artropodi la cuticola dell'esoscheletro è formata in gran parte da chitina, che può essere ulteriormente indurita da sali minerali. Il t. degli organismi epigei contiene pigmenti che lo colorano (es. melanina) e svolgono funzione protettiva contro la componente ultravioletta della radiazione solare. Gli organismi troglobi hanno t. depigmentati e sottili, che non svolgono funzione di protezione dalla radiazione solare (che è assente), ma consentono un più facile assorbimento dell'umidità ambientale.

teleferica (T.ES): tecnica che permette di attraversare sub-orizzontalmente un tratto di grotta difficilmente percorribile con altri mezzi (imboccature di grandi pozzi, laghi ecc.). È impiegata soprattutto in operazioni di soccorso. Consiste essenzialmente in una corda portante in tensione tra due ancoraggi e in una corda traente la barella. È una tecnica che sollecita particolarmente gli ancoraggi e la corda e richiede grandi competenze tecniche negli operatori. Vedi anche tirolese.

telefono (T.ES): apparecchio composto da due parti, una all'esterno ed una all'interno della cavità collegate da cavo telefonico; è utilizzato per operazioni di soccorso e per il collegamento di campi interni in esplorazioni speleologiche prolungate. L'uso del t. è essenziale nelle operazioni di soccorso in grotta e la sistemazione della linea telefonica è uno dei primi compiti dei soccorritori.

temperatura: 1) - (FIS): è il gradiente di calore presente in un dato ambiente; il sistema di misurazione internazionale prevede come unità di misura della t. il grado Celsius (?C), o centigrado, basato su una scala che ha come zero la t. del ghiaccio fondente e come 100 quella dell'acqua bollente a pressione atmosferica. Maggiormente usata in ambito scientifico è la scala assoluta in Kelvin (simbolo ?K) con ampiezza uguale al grado Celsius, che utilizza come zero lo zero assoluto, equivalente a -273,16 gradi Celsius. 2) - (BIO): è uno dei fattori ambientali più importanti nell'ambiente ipogeo, data la sua relativa costanza nel tempo, che nelle grotte coincide in larga misura con la t. media annua delle aree di ingresso. Esistono profonde differenze fra le faune di grotte fredde, oligotrofiche, e quelle di grotte calde, spesso eutrofiche; tuttavia, numerosi organismi troglobi non sono stenotermi obbligati. 3) - t. di colore (FOT): è la temperatura che dovrebbe avere un corpo nero (corpo perfettamente assorbente) per emettere, grosso modo, una luce di composizione spettrale del tipo della lampada; è espressa in gradi Kelvin (°K), per classificare il tipo di luce in base al colore; le fotografie a colori possono presentare dominanti dal rosso (calda) al blu (fredda) a seconda del tipo di sorgente luminosa impiegata. Le pellicole a colori sono quindi tarate, per evitare dominanti di colore non volute, o per la luce di tipo caldo (fino ai 3000°K: acetilene, lampade bianche) o di tipo freddo (oltre i 5000°K: luce diurna, flash elettronico, lampade azzurrate). La taratura va fatta anche per telecamere e apparecchi digitali.

temporaneo (IDR): non perenne; si dice soprattutto a proposito di sorgenti che non sono attive per tutto l'anno o di laghi periodici.

tendina da grotta (T.ES): struttura di tessuto in microfibra in grado di mantenere una temperatura confortevole e soprattutto di ridurre l'umidità relativa. Utilizzata soprattutto per soccorso e in campi interni.

Tenebrionidi (lat. Tenebrionidae) (BIO): famiglia di Coleotteri generalmente xerofili, di colorazione scura e con tegumento ispessito. Non annoverano elementi troglobi; tuttavia, alcune specie guanofile frequentano regolarmente le grotte secche nell'area mediterranea, nell'Asia Minore, nell'Asia centrale e nell'America centrale.

tensione (FIS): 1) - Reazione che si produce fra le molecole di un solido sottoposto a una forza che tende a deformarlo; t. superficiale: forza esercitata sulle molecole superficiali di un liquido, tendente a ridurre la sua superficie libera. È dovuta alle forze di attrazione molecolare; il liquido si comporta quasi come se fosse contornato da una fine membrana elastica che gli impedisce di allargarsi. Questo fenomeno condiziona tutte le superfici d'acqua di dimensioni millimetriche ed è quindi responsabile, ad esempio, dei fenomeni capillari, della forma delle gocce d'acqua, della formazione delle stalattiti tubolari, della calcite flottante e dei fenomeni di sovrasaturazione dell'aria in presenza di un aerosol. 2) - t. di vapore: misura della tendenza di un liquido all'evaporazione; è la pressione parziale del vapore di una sostanza, al di sopra di una superficie libera di liquido della stessa sostanza, alla quale il sistema è stabile, cioè si azzera l'evaporazione netta. Per ogni sostanza è funzione della sola temperatura. 3) - t. elettrica: differenza di potenziale elettrico.

teodolite (T.ST): apparecchio di precisione per misurare gli angoli nel rilievo topografico. È poco usato dagli speleologi, se non per particolari rilievi di alta precisione (per esempio negli scavi archeologici), perché delicato e ingombrante.

teorie evoluzionistiche (BIO): l'idea che il mondo fisico e biologico non sia un'entità fissa e immutabile, creata come noi la osserviamo, ha radici antichissime, che risalgono al pensiero classico dei Greci e dei Latini. A partire dal XVIII secolo si sono venute affermando teorie diverse per spiegare l'origine e l'evoluzione della vita sulla terra e l'attuale complessità degli organismi viventi. Le t. e. più note sono il lamarckismo (dal nome del formulatore, lo zoologo Jean-Baptiste de Monet chevalier de Lamarck), nota anche come trasformismo, che postulava l'ereditarietà dei caratteri acquisiti durante la vita dei singoli individui e l'ambiente come fattore che induce le trasformazioni dei caratteri stessi, e il darwinismo (dal nome del suo formulatore, Charles Darwin), oggi accreditata pur con opportune modifiche indotte dai dati della biologia moderna, che vede nelle variazioni casuali dei caratteri, successiva mente sottoposti alla selezione naturale, il motore dell'evoluzione. La biospeleologia ha contribuito grandemente, grazie alle peculiarità degli organismi ipogei e alle loro relazioni ancora evidenti con organismi affini epigei, allo sviluppo delle teorie evoluzionistiche, e a fornire prove dell'evoluzione come stato di fatto ed elementi utili ai dibattiti ancora aperti sui meccanismi che determinano l'evoluzione biologica.

tepòt (FO) (termine dialettale, Lombardia): folletto; sinonimo: tepunìn.

tepui (GEOG): termine venezuelano; designa un plateau limitato da pareti verticali dell'ordine di diverse centinaia di metri. È sede di fenomeni carsici molto particolari (paracarsismo) perché la roccia interessata è quarzite o arenaria dura e compatta.

termalismo (MED) (dal greco thermós = caldo): affioramento e eventuale utilizzo terapeutico di acqua calda di origine profonda, con particolari caratteristiche chimiche e fisiche (vedi speleoterapia).

termo- (dal greco thermós = caldo): prefisso usato in molti termini.

termocarsismo (GEOL): vedi criocarsismo

termoclastismo (GEOL) (prefisso termo- e dal greco klastós = spezzato): meccanismo per cui si alterano e si frantumano le rocce in regioni a clima caldo, a causa degli sbalzi della temperatura tra il giorno e la notte e conseguente dilatazione differenziata della superficie rocciosa.

termoclino (SUB) (prefisso termo- e dal greco klínein = inclinare): superficie di separazione fra strati di acqua con diversa temperatura.

termoluminescenza (T.ST) (prefisso termo-): fenomeno per cui certi materiali emettono debolissime quantità di luce quando riscaldati; il processo è dovuto al fatto che, nel tempo, la radioattività del materiale sposta elettroni in stati energetici più alti, da cui discendono emettendo luce quando la temperatura aumenta. Su questo fenomeno si basa un metodo di datazione assoluta dei materiali ceramici: l'intensità della t. emessa permette di stimare il tempo trascorso da quando è stata cotta l'argilla. Serve per la datazione di ceramiche o strumenti litici che sono stati esposti al fuoco.

Termosbenacei (lat. Thermosbaenacea) (BIO) (prefisso termo-): ordine di Crostacei acquatici di origine molto antica, esclusivo di acque sotterranee e diffuso con oltre 30 specie stigobie in tutti i continenti. Di origine marina, ma eurialini, hanno colonizzato le acque ipogee in fasi di regressione dei mari terziari; sono pure note specie viventi in acque termali a temperature fino a 45?C. Fra le specie più interessanti in Italia sono da citare Thermosbaena mirabilis, vivente in acque freatiche e in grotte costiere del Mediterraneo, Monodella stygicola, delle grotte del Salento, e Monodella argentarii, dell'Argentario.

terra bruna (GEOL): suolo a medio tenore di humus e ossidi di alluminio e ferro nel livello superficiale, dilavati nel livello sottostante.

terra gialla (GEOL): suolo siliceo a medio tenore di ossidi di ferro e alluminio e povero di humus, caratteristico dei climi temperato-umidi.

terra rossa (GEOL): suolo composto in prevalenza da ossidi di alluminio e ferro; è diffuso sui terreni calcarei nei climi di tipo mediterraneo. È in parte il residuo della dissoluzione dei calcari, ma in parte anche la trasformazione di una copertura detritica argillo-quarzosa, ferruginosa e alluminosa. La terra rossa presenta una certa acidità che gioca un ruolo nella corrosione del calcare sottostante.

terrazza (GEOL): forma relativa ad un livello alluvionale residuo di un corso d'acqua, a quota più alta rispetto al livello attuale di scorrimento. Analogamente alla t. fluviale, la t. marina si è formata in tempi in cui il livello del mare era più alto dell'attuale. t. continentale: vedi piattaforma.

terrazzino (T.ES): piccolo spazio orizzontale che interrompe la verticalità di un pozzo, utile come punto di sosta durante la salita e discesa del pozzo stesso; i t. possono presentare dei rischi perchè sono punti di accumulo di pietre.

terremoto: vedi sisma.

terziaria, era- (GEOL): sinonimo di Cenozoico; va da 65 a 1,8 milioni di anni fa. Suddivisa in Paleocene, Eocene, Oligocene, Miocene e Pliocene.

tessitura (GEOL): sinonimo di struttura.

testata (GEOL): sezione trasversale naturale di uno strato affiorante.

Tetide: 1) - (GEOL): fascia geosinclinale diretta dal Nord Africa all'Indonesia attraverso le Alpi, l'Asia minore e l'Himalaya, individuata già nel Paleozoico e subsidente per tutto il Mesozoico, diventata poi sede delle catene montuose del Cenozoico. 2) - (GEOG, GEOL): nome (derivato dalla mitologica madre dei mari) attribuito al mare che nel corso del Mesozoico e di parte del Cenozoico ha separato i due supercontinenti originatisi dallo smembramento della Pangea: Laurasia a nord e Gondwana a sud. La distribuzione attuale di alcuni organismi stigobi " ritenuta di origine tetidea.

tetto: 1) - (GEOL): parte più alta di uno strato o di un qualunque corpo geologico. 2) - (SUB): la profondità alla quale si può risalire senza soste (può ad esempio essere la prima tappa a partire dal fondo). 3) - (T.ES.): tratto aggettante, particolarmente impegnativo e faticoso da superare in risalita artificiale.

tettonica (GEOL) (dal greco téktōn = costruire): parte della geologia che studia le deformazioni e le traslazioni subite dalle rocce e le strutture che ne risultano; grotta t.: grotta formatasi per movimenti t. della roccia, nella quale non è intervenuta acqua circolante a modificarne la morfologia primaria.

thrust (GEOL): vedi carreggiamento.

tignola (BIO) (termine dialettale, Lombardia): pipistrello; sinonimo: rata tignöla.

Timavo* (GEOG, IDR): il più celebre fra i fiumi sotterranei, già citato da Strabone e da Plinio. Dopo un corso superficiale di circa 50 chilometri, col nome di T. superiore o Rekka, si inabissa nella grotta di San Canziano (Slovenia) e risorge poi a San Giovanni di Duino (Italia); il percorso sotterraneo, esplorabile solo in minima parte, misura, in linea d'aria, 35 chilometri.

Tinopal (T.ST): prodotto chimico artificiale, del gruppo dei candeggianti ottici fluorescenti (usati nei detersivi). Essendo rilevabile anche a bassissima concentrazione, anche se invisibile a occhio nudo, trova impiego come tracciante in idrogeologia. Come captore si usa una semplice garza.

tipo (BIO): 1) - esemplare su cui è basata la descrizione di una specie (v. holotypus), o specie su cui è basata l'istituzione di un genere. 2) - sinonimo (non più usato in questa accezione) di phylum.

tirolese (T.ES) (dal francese tyrolienne): tratto di corda posizionato sub-orizzontalmente per permettere di superare in sicurezza dei tratti pericolosi (vedi teleferica); è di preparazione molto difficile perché in caso di caduta si creano tensioni altissime sugli ancoraggi, tanto più quanto più la t. è tesa.

Tisanuri (lat. Thysanura) (BIO): ordine di Insetti privi di ali, con addome diviso in undici segmenti e provvisto all'apice di due appendici laterali (cerci) e di un'appendice mediana. Includono il noto "pesciolino d'argento" (genere Lepisma), frequente un tempo nelle vecchie abitazioni. Numerosi rappresentanti della famiglia dei Nicoletiidi, anoftalmi e depigmentati, frequentano le grotte, particolarmente nelle aree tropicali, come elementi troglofili e guanofili. Nell'area euro-mediterranea è spesso possibile che rappresentanti del genere Machilis, frequenti nella lettiera umida dei boschi, trovino rifugio negli ingressi delle grotte; i rappresentanti del genere Coletinia sembrano essere realmente troglobi.

titirriolu (BIO) (termine dialettale, Sardegna): pipistrello.

Toirano* (ARC.P) (Grotta della Basura): grotta turistica in comune di Toirano (Savona, Liguria) con abbondante deposito di resti di orso delle caverne. Fu frequentata dagli uomini di Crô-Magnon che hanno lasciato ben visibili nell'argilla alcune impronte di piedi e mani. Nella sala finale una parete presenta una quantità di palle di fango probabilmente lanciate a scopo rituale.

topofilo (T.ST): strumento per il rilievo topografico delle grotte; calcola le distanze srotolando un filo a perdere.

topografia sotterranea (T.ST) (dal greco tópos = luogo e suffisso ²grafia): rappresentazione grafica della forma della grotta. Sinonimo di rilievo.

toponimo (dal greco tópos = luogo e ónoma = nome) (GEOG): nome proprio di un luogo geografico; molti nomi di grotte sono t.

torbidità, corrente di- (IDR): corrente più densa del mezzo acqueo in cui si muove, che trasporta in sospensione materiali solidi. Le correnti di t. possono esercitare un'azione erosiva sul fondo e, quando rallentano, depositare materiali generalmente gradati (cioè suddivisi in base alle loro dimensioni). Possono incanalarsi lungo canyon sottomarini che solcano le piattaforme continentali e sfociare nelle piane abissali.

torcia (T.ES): è stato il primo mezzo di illuminazione usato dall'uomo preistorico nelle sue incursioni sotterranee. Tracce di carboni, a volte concrezionati, sono presenti sulle pareti di alcune grotte preistoriche, segni di colpi inferti con le t. per ravvivare la fiamma.

torrente subglaciale (GEOG): corso d'acqua che scorre sulla roccia che sta alla base del ghiacciaio; talvolta forma delle grotte subglaciali che possono essere esplorate, in genere per brevi tratti.

trabucco (GEOG) (termine dialettale, Puglia): cavità che al suo termine presenta uno sbocco all'esterno.

trabuco (GEOG) (termine dialettale, Emilia): grotta, voragine.

traccia (T.ST): linea ideale lungo la quale si sezionano verticalmente i terreni per costruire un profilo geologico.

tracciante (IDR): sostanza che permette di mettere in evidenza il collegamento fra due o più punti del sistema carsico e di studiarne alcune caratteristiche idriche. I t. più impiegati in idrogeologia sono i coloranti fluorescenti, in particolar modo la fluoresceina.

traforo idrogeologico (GEOG, IDR): grotta che drena l'acqua da una valle a quella contigua, indipendentemente dal fatto che sia percorribile o meno dall'esploratore.

tragadolzu (GEOG) (termine dialettale, Sardegna, Logudoro): inghiottitoio.

tragonaja (IDR) (termine dialettale, Sardegna, Sassarese, Logudoro): acqua che scorre sottoterra.

tragunara (GEOG) (termine dialettale, Calabria): cavità verticale.

trapano (T.ES): attrezzo per forare la roccia e quindi piantarvi chiodi a espansione (tasselli), introdotto nell'uso speleologico a metà degli anni '80 del secolo scorso. Generalmente funziona con batteria elettrica. Vedi perforatore.

trappola: 1) - (BIO): contenitore contenente un'esca ed un liquido conservante usato per la cattura di insetti e di altri Artropodi; l'uso improprio o prolungato delle t. in grotta può causare gravi danni alle popolazioni di artropodi cavernicoli. 2) - (FIS): t. per aria fredda: dicesi di grotta discendente senza altre comunicazioni con l'esterno, nella quale l'aria fredda, più densa e pesante, ristagna nella parte più profonda. Analogamente una grotta ascendente può funzionare da t. per aria calda. 3) - t. di anidride carbonica: cavità priva di circolazione d'aria in cui tendono ad accumularsi detriti organici che, putrefacendosi, producono anidride carbonica e riducono il contenuto di ossigeno; i processi di diffusione dei gas in atmosfera calma sono poco efficienti e si possono così creare delle concentrazioni di anidride carbonica mortali nelle vicinanze della zona di produzione.

trasgressione (GEOL): invasione del mare su terre emerse; può essere dovuta o a un abbassamento del continente per bradisismi (vedi subsidenza) o a un innalzamento reale del livello marino durante i priodi interglaciali. È l'opposto di regressione.

trasporto (GEOL): ogni azione che allontana minerali, rocce e sali dal luogo della degradazione a quello di deposizione. Può avvenire per trascinamento, caduta, rotolamento, movimento in massa, franamento, sospensione, soluzione, da parte di acqua, vento, ghiacciai, gravità, organismi.

traversata sotterranea (T.ES): percorso sotterraneo da un'entrata ad un'altra di una stessa grotta.

traverso (T.ES): progressione orizzontale lungo una parete verticale che si effettua, solitamente con tecniche artificiali, per raggiungere una finestra situata in un punto raggiungibile con difficoltà o per superare, in certe gallerie, tratti impercorribili nella zona inferiore.

travertino (MIN) (dal latino Tibur, antico nome di Tivoli): deposito di carbonato di calcio poroso ma duro, che si forma quando le acque sorgive perdono improvvisamente parte del contenuto di biossido di carbonio.

Trechini (lat. Trechini) (BIO): vasta tribù della famiglia dei Carabidi, che annovera un gran numero di specie adattate all'ambiente sotterraneo, con diversi gradi di specializzazione, in tutti i continenti.

Trechus (BIO): genere di Carabidi Trechini, con numerose specie per lo più epigee, oculate, talora alate. Diverse specie colonizzano tuttavia regolarmente le grotte in prossimità degli ingressi, e alcune, regolarmente cavernicole, presentano caratteri adattativi marcati nei confronti dell'ambiente ipogeo (microftalmia, depigmentazione).

triangoli (MIN): piccole concrezioni di calcite, di taglia centimetrica, che si sviluppano talvolta al contorno di laghetti sotterranei, sulla roccia ricoperta da un piccolo velo di acqua immobile. Si tratta di cristalli romboedrici la cui origine non è chiara.

Trias (GEOL) (dal greco triás = triade, con riferimento alla divisione del periodo in tre formazioni distinte): primo periodo geologico dell'era secondaria, o Mesozoico; va da 240 a 200 milioni di anni fa; sinomimo: Triassico.

tribù (BIO): categoria tassonomica intermedia tra famiglia e genere.

Alpioniscus

Triconiscidi (lat. Trichoniscidae) (BIO): famiglia di Crostacei Isopodi terrestri con rappresentanti troglobi specializzati, che frequentano ambienti molto umidi e ricchi di detrito organico di origine vegetale. Fra i generi più conosciuti, rappresentati anche in Italia, sono da citare Titanethes, Alpioniscus, Androniscus e Trichoniscus.

Tricotteri (lat. Trichoptera) (BIO) (dal greco thríks = pelo, pterón = ala): ordine di Insetti conosciuti con il nome comune di friganee. Le larve sono acquatiche e vivono sul fondo di laghi e corsi d'acqua, in un astuccio di granelli di sabbia e detriti vegetali cementati da una sostanza secreta dall'addome con funzione protettiva; per questa loro caratteristica sono note con il nome comune di "portasassi". Gli adulti di numerose specie sono spesso subtroglofili, e frequentano le cavità naturali come componenti dell'associazione parietale (nelle grotte europee e italiane, soprattutto dei generi Stenophylax, Micropterna e Mesophylax). Hanno ali membranose ricoperte da fini setole (da cui il nome), colore bruno rossiccio e dimensioni, ad ali chiuse, superiori ai 2 cm di lunghezza. Di abitudini notturne, trascorrono le ore diurne in ambiente ipogeo dove giungono in primavera, quando gli adulti sfarfallano. Le femmine vi trascorrono una diapausa estiva mentre maturano le uova. In autunno è possibile osservare in grotta coppie di T. in copula; la deposizione delle uova avviene poi in acque epigee.

Trimix (SUB): miscela di tre gas (elio, azoto, ossigeno) normalmente ipossica, impiegata a profondità superiore al limite dell'immersione ricreativa. In campo commerciale ha altre accezioni: in generale è così chiamata qualsiasi miscela con tre gas componenti.

Triphosa (BIO): genere di Insetti Lepidotteri della famiglia dei Geometridi; hanno abitudini notturne e sono elementi subtroglofili frequenti nell'associazione parietale delle grotte di tutta Europa. Si riproducono e si nutrono all'esterno, ma trascorrono lunghissimi periodi in ambiente ipogeo, dove svernano in attesa della maturità riproduttiva. Le specie più diffuse e note sono T. dubitata e T. sabaudiata, con apertura alare di ca. 4 cm.

trofico (BIO) (dal greco trophē' = nutrimento): aggettivo, riferito a sostanze o rapporti che formano e/o condizionano la catena alimentare negli ecosistemi.

troglo- (dal greco trō'glē = caverna): prefisso comune a molti termini.

troglobio (BIO) (prefisso troglo- e suffisso -bio): aggettivo, riferito a organismi che necessitano per tutta la durata della loro vita dell'ambiente ipogeo, avendo raggiunto un grado di specializzazione tale, da non poter vivere se non esclusivamente in ambiente sotterraneo profondo. Sinonimi: troglobionte, eutroglobionte, eucavernicolo.

troglobiomorfo (BIO) (prefissi troglo- e bio- e dal greco morphē' = forma): vedi troglomorfo.

troglobionte (BIO): vedi troglobio.

Troglocaris (BIO) (prefisso troglo-): genere di Crostacei Decapodi, che annovera tre specie stigobie diffuse nel Carso isontino e triestino, una specie della Francia meridionale e una del Caucaso. Le tre specie del Carso, appartenenti al gruppo anophthalmus, sono esteriormente quasi indistinguibili, ma nettamente separabili con metodi di biologia molecolare. Si tratta di gamberetti ciechi e depigmentati, facilmente osservabili, fra l'altro, lungo il corso sotterraneo del Timavo.

troglodita (AN) (prefisso troglo- e dal greco dýein = penetrare): termine letterario che indica genericamente: uomo che abita le caverne. Vedi uomo delle caverne.

troglofilo (BIO) (prefisso troglo- e dal greco philós = amico): aggettivo riferito a quegli organismi che usufruiscono dell'ambiente ipogeo per un dato periodo della loro vita. Gli organismi t. si suddividono convenzionalmente in due gruppi. i subtroglofili (es. ragni, Tricotteri, alcune specie di Lepidotteri, diversi Opilioni, Chirotteri), che frequentano le grotte per svernare, riprodursi, ripararsi dalla calura estiva o da situazioni climatiche avverse, e per la ricerca di cibo; e gli eutroglofili (es. numerose specie di Coleotteri, Ortotteri, Diplopodi, ragni, Anfibi) che, sebbene non dotati di una stretta specializzazione nei confronti dell'ambiente ipogeo, trovano in esso condizioni di vita ottimali, ma non sono completamente vincolati a questo ambiente e possono quindi abbandonarlo per escursioni esterne, in situazioni e periodi comunque idonei alle loro particolari esigenze ecologiche. Sinonimo: emitroglobionte.

Troglohyphantes (BIO) (prefisso troglo-): genere di Aracnidi Araneae della famiglia dei Linifiidi, che annovera ragni troglofili e troglobi con adattamenti anche assai spiccati alla vita ipogea e con numerose specie endemiche in settori geografici ristretti. I ragni di questo genere tessono le loro tele a drappo fra le concrezioni e nelle fessure delle rocce dove predano piccoli Ditteri e altri Artropodi.

troglomorfo (BIO) (prefisso troglo- e dal greco morphē' = forma): aggettivo riferito ad un organismo che presenta un habitus tipico di troglobio specializzato, con le caratteristiche morfologiche conseguenti: depigmentazione, appendici allungate ed esili, lunghe setole sensorie, atterismo (nel caso di Insetti), anoftalmia e altri adattamenti, anche fisiologici, all'ambiente sotterraneo. Sinonimo: troglobiomorfo.

Troglophilus (BIO) (prefisso troglo- e dal greco philós = amico): genere di Ortotteri Rafidoforidi, che annovera cavallette troglofile con habitus più tozzo rispetto a quello di Dolichopoda; il genere è presente in Italia nelle Alpi orientali e in Puglia. Un'incisione risalente a oltre 12.000 anni fa, su un osso di bisonte trovato nella Grotte des Trois-Frères nei Pirenei francesi (Ariège), rappresenta così fedelmente una di queste cavallette da indurre a ritenere che un tempo il genere fosse diffuso anche nel Mediterraneo occidentale, dove oggi risulta estinto.

troglosseno (BIO) (prefisso troglo- e dal greco ksénos = straniero): aggettivo, riferito a quegli organismi che normalmente vivono nell'ambiente epigeo e che entrano in grotta per caduta accidentale o perché trasportati dalle acque, o per cercare umidità nelle stagioni aride, oppure perché lucifughi, igrofili, muscicoli. Solitamente si trovano nella zona liminare o nei coni detritici dei pozzi di ingresso; non si riproducono in grotta e sono destinati a soccombere in tale ambiente, perché incapaci di reperire il cibo adatto e di sopravvivere alle condizioni ostili dell'ambiente sotterraneo.

Trois-Frères, Les-* (ART): grotta a Montesquieu-Avantès (Ariège, Francia). I depositi preistorici sono di epoca Maddaleniana; si tratta di una grotta ornata che presenta numerosissime incisioni parietali raffiguranti animali, inoltre una rarissima raffigurazione di insetto (Troglophilus) inciso su un osso di bisonte.

trolliu (IDR) (termine dialettale, Sardegna): buca ripiena d'acqua.

troppo pieno, sorgente di- (IDR): vedi sorgente.

troscie (GEOG) (termine dialettale, Umbria): conca lacustre, anche di origine carsica.

trou (GEOG): termine francese; fa parte anche del lessico di certi dialetti di Piemonte e Valle d'Aosta; letteralmente significa buco e quindi anche grotta.

trousse (T.ES): termine francese, per indicare un contenitore con il corredo necessario per una certa operazione. Non esiste termine italiano che lo traduca. In speleologia indica solitamente una piccola borsa contenente il materiale per armare i pozzi o il materiale da rilievo topografico o materiale da primo soccorso; vedi musette.

Trullo* (TUR): grotta di interesse turistico, in comune di Putignano (Bari, Puglia).

truna: 1) - (GEOG) (termine dialettale, Lombardia, Valtellina): grotta in generale. Sinonimo: trona. 2) - (AL): buca nella neve in cui rifugiarsi in caso di bivacco forzato in montagna.

tubo a vento (FIS): grotta con almeno due entrate, a quote diverse, nella quale si instaura una circolazione d'aria il cui verso dipende dalla differenza di temperatura fra la grotta e l'esterno. In inverno l'ingresso alto soffia aria calda proveniente dall'interno e d'estate aspira l'aria esterna, l'inverso avviene per l'ingresso basso.

tubo di lava (GEOG): cavità primaria la cui formazione è dovuta allo scorrimento di una colata di lava verso valle. La parte più superficiale (crosta) solidifica per prima mentre all'interno della colata continua a scorrere la lava fluida; quando non c'è più emissione di lava rimane una cavità tubolare. Vedi anche grotta vulcanica.

tubolare, concrezione- (MIN): concrezione stalattitica a forma di tubo regolare, cavo, col diametro esterno di circa 1 cm, alimentata dalla soluzione calcarea che scorre all'interno. Se non intervengono fenomeni di disturbo, può arrivare alla lunghezza di qualche metro.

tubolare, sacco- (T.ES): vedi sacco da grotta.

tufo (MIN): 1) - roccia di origine vulcanica, di deposito piroclastico (dal greco pîr = fuoco e klastós = spezzato). 2) ² nel gergo popolare, qualsiasi roccia relativamente dura, raggiunta dalle fondamenta di un edificio.

tumba (GEOG) (termine dialettale, Sardegna, Nuorese, ma anche altre regioni): voragine.

tumbone (GEOG) (termine dialettale, Sardegna, Logudoro): grotta.

tunnel (GEN) (dal francese antico tonnelle = botte): cavità artificiale scavata per il passaggio di persone e veicoli. grotta t.: vedi grotta. t. di lava: vedi tubo di lava.

Turbellari (lat. Turbellaria) (BIO): vedi Platelminti.

turbolento (IDR): vedi scorrimento.

tuta (T.ES): indumento per speleologi. In passato venivano usate t. militari o da meccanici; oggi esistono t. specifiche per speleologia di diversi tipi, per grotte fredde, calde, umide. Inoltre t. in neoprene (dette mute) per immersione in acqua.

tuva (GEOG) (termine dialettale, Sardegna, Gallura): buco, quindi grotta; sinonimi: tuveddu, tuvunadu.

Typhloblaniulus (BIO): genere di Diplopodi della famiglia Blaniulidi che annovera specie troglobie detriticole con lunghezza massima di ca. 4 cm, diffuse in grotte dei Pirenei e delle Cévennes.

Typhlocaris (BIO): genere di Crostacei Decapodi che comprende tre specie stigobie delle acque sotterranee rispettivamente di Libia, di Israele e della Penisola Salentina; la terza, T. salentina, costituisce uno degli elementi più rilevanti e preziosi della grotta della Zinzulusa.

Typhlotrechus (BIO): genere di Coleotteri Carabidi Trechini ipogei specializzati, del Carso triestino e dinarico.

tzintzimurru (BIO) (termine dialettale, Sardegna): pipistrello.

tzintzirriolu (BIO) (termine dialettale, Sardegna): pipistrello.